Trasferirsi in una nuova nazione è un grosso cambio di vita, anche per coloro che sono abituati per lavoro a frequenti spostamenti. Il trasloco di per sé già fonte di stress e di molto impegno accentua queste sue caratteristiche, in quanto bisogna stare attenti a molte più cose.
Un trasloco internazionale può essere effettuato su strada, via mare o via aerea. Per i paesi europei la soluzione più rapida è quella via terra, che richiede in genere tra i 2 e i 5 giorni. Nel caso della spedizione aerea la tempistica si allunga e si aggira intorno ai 10-15 giorni.
Se più o meno breve è la realizzazione del trasloco, la sua organizzazione deve invece iniziare già mesi prima così da arrivare pronti anche con la documentazione necessaria al grande giorno.
La modalità di viaggio scelta per i propri averi determina anche il costo dell’operazione. Quella più cara è la modalità aerea, con cui si possono arrivare a spendere anche 10mila euro; il più economico è invece quello su ruote.
Anche verso l’estero, una voce importante nel determinare il costo del trasloco è la quantità di cose da trasferire: diverso è il quantitativo di beni che si possono avere in un locale rispetto a un appartamento di quattro stanze.
Se il prezzo di un trasloco in Francia e Germania può costare dai 3 mila euro a salire, molto più caro è quello verso la Svizzera: in questo caso il prezzo parte generalmente dai 4 mila euro. Tra l’altro è bene ricordare che la possibilità di portare le masserizie di trasloco in franchigia (senza il pagamento della dogana) è limitata ai primi 2 anni dalla presa della residenza svizzera.
“È davvero necessario portare con sé tutto quello che si ha in casa?”. È questa una domanda che ci si dovrebbe porre quando si inizia a pianificare il trasferimento all’estero, soprattutto se questo è solo temporaneo. Si potrebbe decidere di lasciare in Italia, magari in un deposito di mobili se si vive in affitto, le cose di cui non ci si vuole liberare ma che non sono indispensabili nella nuova casa. Le cose di cui ci si può disfare senza problemi, invece, possono essere regalate agli amici, donate a enti caritatevoli o vendute.
Diminuendo i beni che si portano con sé, diminuiscono anche i costi del trasloco.
Trasferire all’estero le proprie cose può richiede una serie di pratiche burocratiche, per le quali serve tempo e possono essere di non semplice realizzazione se una persona non è abituata al loro disbrigo. Fondamentale in tal senso è il Paese di destinazione.
Cosa richiedono Germania e Francia – In questo caso, come per tutti i paesi dell’Unione Europea, non vi sono obblighi di natura doganale, quindi le masserizie del trasporto possono viaggiare liberamente accompagnate dalla sola distinta di carico, documento nel quale sono indicate tutte le cose ivi presenti e una valutazione del loro costo di sostituzione.
Cosa richiede la Svizzera – Non essendo un Paese dell’UE, in questo caso c’è obbligo di dogana.
Per l’importazione di un trasloco in franchigia oltre alla distinta di carico sono necessari anche un certificato di residenza presso un comune svizzero, la prova dell’acquisto o della locazione di un appartamento, la dichiarazione su un formulario doganale che le masserizie sono solo a scopo personale e sono in proprio possesso da più di sei mesi e una fotocopia del permesso di residenza.
Un aiuto importante nelle pratiche doganali può arrivare dalla ditta incaricata del trasloco.
Per il tuo trasloco all’estero rivolgiti a Grillo Antonino Traslochi, con sede a Milano in via Sardegna 38. Per informazioni puoi contattare il numero verde 800.454610, lo 02.435224 o inviarci una mail a info@grilloantonino.it.